Grammatica, Conoscenze utili per cominciare a scrivere bene un racconto partendo dalla forma.

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~ dreaming95‚
view post Posted on 3/5/2011, 21:51




Questo è un topic che riassume brevemente le conoscenze grammaticali utili per poter utilizzare una forma corretta quando scriviamo.
Troverete le spiegazioni sotto spoiler in modo da rendere più leggero il topic e trovare immediatamente, senza dover cercare tra un mucchio di cose, gli argomenti che vi interessano.

La punteggiatura e le maiuscole
SPOILER (click to view)
La punteggiatura è l' insieme dei segni convenzionali che servono a regolare e scandire, nello scritto, il flusso delle parole e dei periodi, per riprodurre il più fedelmente possibile le intonazioni espressive del parlato.

Il punto: è il segno di punteggiatura più forte. Indica una pausa lunga o uno stacco netto e quindi si pone alle fine di una frase di senso compiuto o di un periodo. Si usa anche nelle abbreviazioni (ecc., 'eccetera', pag. o p., 'pagina').
La virgola: indica una pausa breve e solitamente si usa:
-nelle enumerazione e nelle descrizioni, tranne che per l' ultimo elemento dell' elenco o della descrizioni che è preceduto dalla congiuzione e ("Devo comprare del pane, della frutta e del latte");
-quando ci si rivolge a qualcuno interpellandolo ("Lucia, ricordati di comprare il latte");
-prima e dopo un inciso ("Sandra, l'amica di mia madre, è molto simpatica");
-per separare una proposizione da una coordinata introdotta dalle congiunzioni 'ma, però, tuttavia, anzi' ("Mi sento male, ma devo andare a scuola ugualmente ");
-per separare una proposizione reggente da una subordinata introdotta da ' benché, sebbene, anche se, per quanto, poiché, giacché, quando, mentre, se' ("Ti ho preparato un bel regalo, anche se non te lo meriti").
Il punto e virgola: segna una pausa meno forte del punto e più forte della virgola. Si usa:
-in alternativa al punto, per separare due o più frasi o periodi collegati da una continuità di contenuto;
-in alternativa alla virgola, nelle enumerazione e negli elenchi, quando i singoli elementi sono accompagnati da un' apposizione o da un' espansione più o meno lunga.
I due punti: indicano che le parole che seguono sono una conseguenza o una spiegazione di quanto è stato detto prima. Si usano:
-per introdurre un elenco ("Io leggo di tutto: fantasy, horror e fumetti");
-per introdurre un esempio o una citazione;
-per introdurre un discorso diretto;
-per introdurre una precisazione o spiegazione ("Voleva solo una cosa: poterlo abbracciare.").
Punto interrogativo: indica il tono di voce usato nelle frasi che esprimono una domanda diretta ("Chi sei?")
Il punto esclamativo: indica il tono della voce usato nelle frasi esclamative ("Quanto tempo è passato!").
I puntini di spospensione: si usano nel numero fisso di tre per indicare:
-l' interruzione di un discorso che viene lasciato sospeso;
-l' interruzione di una enumerazione che potrebbe continuare, ma che si ritiene inutile completare;
-nelle citazioni per indicare l' omissione di un passo; si usano per lo più racchiusi in parentesi tonde o quadre (...) [...].
Il trattino: si usa per:
-collegare due parole che vengono accostate tra loro ma che non formano un composto stabile (L' aereo Milano-Roma, una soluzione anti-crisi);
-per indicare, come segno dell' a capo, l' interruzione di una parola a fine di riga (nei testi scritti a mano è raddoppiato '=').
Le virgolette: basse (<< >>), alte (" ") o semplici (' '), si usano sempre in coppia:
-per indicare un discorso diretto (La donna disse: "Non ce la posso fare!");
-per indicare una citazione in cui si riportano le precise parole di qualcuno (Manzoni scrive che Don Abbondio non era un "cuor di leone");
-per introdurre nel testo il nome di un giornale o di una rivista o il nome proprio di una nave (Ho letto l' articolo de "Il Corriere della Sera". La nave "Mediterraneo" è appena salpata.);
-per mettere in evidenza che una parola o un gruppo di parole sono usati in un significato particolare, ad esempio in senso ironico o metaforico (Grazie, ma dei tuoi "servizi" faccio volentieri a meno).
Le lineette: si usano
- al posto delle virgolette, per introdurre un discorso diretto quando è scandito in battute di dialogo
(-Come va?- chiese l' uomo.
-Bene- rispose il nuovo arrivato);
-in sostituzione della virgola e delle parentesi, per delimitare un inciso ("Se vai a trovare il nonno -e sarebbe ora- passa a prendere anche me".

Le maiuscole si usano, invece delle minuscole, all' inizio di una parola:
- all' inizio di un periodo e dopo un punto fermo;
- dopo un punto interrogativo o esclamativo ma nel caso si succedano più domande o esclamazioni, quelle successive alla prima possono iniziare con la minuscola ("Perché mi fai questo? cosa ti ho fatto? perché non rispondi?");
- all' inizio di un discorso diretto;
- con i nomi propri o per promuovere a nomi propri alcuni nomi comuni;
- per esprimere ossequio nelle forme i cortesia ("In risposta alla Vostra spettabile del 10 u.s., Vi comunichiamo che...").

L' articolo
SPOILER (click to view)
L' articolo è la parte variabile del discorso che si premette al nome allo scopo di individuarlo e di inserirlo nel discorso.
es. Non trovo più il compasso.


L' articolo svolge altre importanti funzioni:
-marca il genere e il numero del nome che accompagna;
-permette di stabilire se la persona o la cosa indicate dal nome siano da intendersi in senso preciso (Ho chiamato il medico) o generico (Ho chiamato un medico).
-premesso ad altre parti del discorso da loro la funzione di nome (Il domani è incerto).
ARTICOLO DETERMINATIVO:
MASCHILI: il, lo -> SINGOLARI; i, gli -> PLURALI
FEMMINILI: la -> SINGOLARE; le -> PLURALE

  1. per il maschile singolare e plurale si usano:

  2. - le forme il e i davanti a parole che iniziano per consonante (escluse x,y,z e gn,pn, ps, s+consonante): il gatto, i gatti.
    - le forme lo e gli davanti a parole che cominciano:
    ■ per vocale: 'lo' quindi si apostrofa in l'; 'gli' ormai non si apostrofa più;
    ■ per h: anche qui 'lo' si apostrofa in l';
    ■ per s+consonante: lo straccio, gli stracci;
    ■ per x e y: lo xilofono, gli xilofoni, lo yogurt, gli yogurt;
    ■ per gn: lo gnomo, gli gnomi;
    ■ per z: lo zaino, gli zaini;
    ■ per pn e ps: lo pneumatico, gli pneumatici, lo psicologo, gli psicologi. Nell' uso della lingua, tuttavia, sono entrate in uso le forme "il pneumatico, i pneumatici";
    ■ per i+vocale: lo iugoslavo, gli iugoslavi;

  3. per il femminile singolare e plurale rispettivamente le forme la e le davanti a tutte le parole. La forma la si apostrofa in l' davanti a parole che iniziano per vocale, ma non davanti ad i+vocale.


ARTICOLO INDETERMINATIVO
Maschile Singolare: un, uno
Femminile Singolare: una

  1. per il maschile singolare si usa:

  2. - la forma un davanti a parole con una vocale o consonante diversa da 'x,y,z' e dai gruppi 'gn, pn, ps, s+consonante': un albero;
    - la forma uno davanti a parole inizianti per 'x,y,z' e dai gruppi 'gn, pn, ps, s+consonante': uno sci, uno/un pneumatico, uno psicologo, uno zaino;

  3. per il femminile singolare si usa:

  4. - la forma una davanti a tutte le parole: una donna, una stuoia. Se è segiuto da vocale, 'una' può essere eliso in un' (un' amica) anche se è più frequente la forma senza elisione.

Ovviamente l' articolo indeterminativo NON HA PLURALE.


Lavori in corso...

Edited by ~ dreaming95‚ - 11/5/2011, 21:18
 
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